venerdì 22 dicembre 2017

Il Mondo - Tarocchi

Molto spesso mi è capitato di leggere su vari siti internet e su alcuni testi cartacei un significato a mio avviso troppo approssimativo della carta del Mondo.
Su per giù suona come "sì, tutto perfetto, e vissero felici e contenti ecc".
Non è assolutamente così.
Come qualsiasi Arcano dei Tarocchi (che sono 78 e non 22), non può essere ridotta ad un semplice "positivo o negativo" in quanto i Tarocchi formulano un vero e proprio discorso, con tanto di dettagliata spiegazione delle situazioni, che gradualmente ognuno apprende ad interpretare proprio come se fosse un testo scritto in una lingua più o meno conosciuta.

Questa carta, come le altre, varia di significato in base:
- a quelle che la circondano
- alla domanda
- a chi è il consultante (uomo o donna).

- Se una donna chiede "tornerò insieme a questa persona?", la carta del Mondo, sopratutto se accompagnata da un 2 di coppe, significa "avrete un chiarimento, un confronto di cui tu (figura al centro della carta) hai bisogno". Il resto del discorso è formulato dalle altre carte. Di per sé, non è un sì e non è neanche un no.
- Nel caso di una donna che chiede riguardo ad un'altra donna, è una risposta più vicina ad un sì, rispetto alla domanda fatta riguardo ad un uomo, in quanto una figura maschile di per sé nella carta del Mondo non c'è.
- Se un uomo formula la stessa domanda riguardo ad una donna, essendo la figura rappresentata sulla carta femminile, accostata al significato filosofico di base, la risposta sarà "incontrerai un'altra persona" , dopo di che, se è la carta finale di una stesa è anche possibile che il ritorno ci sia al termine di un'intero ciclo di esperienze significative a livello relazionale per il consultante (può addirittura nel frattempo avere una figlia con un'altra persona), ma se poi c'è un 10 di spade, è proprio un "no" secco con tanto di motivazione.
- Nelle domande riguardanti una relazione in atto, può indicare la nascita (non gravidanza con un forse, ma nascita) di una figlia (femmina), sopratutto se confermato da un fante di coppe, un 9 di coppe e carte che lo specificano.
Ovviamente questa stessa attenzione va applicata a tutte le domande, ma queste sono le più frequenti con cui l'ho incontrata negli anni, in quelle relative alle questioni lavorative ed economiche non mi è mai capitata.
Ulteriori dettagli sono dati dalla specifica carta del Mondo che avete (disegno, movimento di colore e di figure che crea con le carte vicine).

Come potete vedere non è magia, ma semplice studio, pratica e osservazione.
Ovviamente sono solo alcuni dei tanti significati che questa carta può avere, ma ho trovato utile condividerli.

lunedì 27 novembre 2017

Piccolo esercizio di pulizia del corpo emozionale

Nella vita di tutti i giorni, un rituale non è una candela accesa, non è qualche santino e neanche una preghiera.
E' un rituale anche ogni azione inconsapevole, che si prende per scontato che vada fatta ad una certa ora, in un determinato modo, o per un determinato motivo, magari anche ogni giorno.
E' rituale un pranzo o una cena per alcune famiglie.
E' rituale la sveglia alle 5, alle 6 o alle 8.
E' rituale l'azione che porta allo sviluppo di un malessere.
Lo spezzare le azioni abitudinarie, inconsapevoli, rendendole scelte consapevoli, utilizzando così il proprio tempo, ci dà energia.
Purtroppo... sono rituali anche le violenze tacite in alcune famiglie. E' rituale che ad una certa azione ne corrispondano determinate altre. E' scontato...normale...ovvio.
Questi ultimi rituali, a distanza di anni, quando terminano finalmente, lasciano scorie. Poi gradualmente il ricordo svanisce...ma non è proprio così, semplicemente è coperto da uno strato di polvere e sottilmente può iniziare a guidare una persona a delle azioni inconsapevoli, a paure apparentemente irrazionali... a rovinarsi ogni giorno la vita con le proprie mani, perché tutti i complici, proprio tutti (coloro che hanno agito, coloro che sapevano ma non hanno fatto nulla, coloro che hanno stimolato e così via), forse hanno cessato la propria azione esterna grazie ad una sua decisione, ma continuano a vivere dentro di lui sotto forma di pensieri, emozioni, paure...
Se si cessa di ascoltarli sotto questa forma, osservandoli, questi continuano a parlare mediante azioni inconsapevoli, ma azioni che tolgono energia.
Su un libricino sul Reiki ho trovato questo piccolo esercizio, ossia, rituale inverso e ve lo propongo.
Si trova su un libro Reiki in quanto questa pratica sblocca emozioni anche del passato, rendendoci consapevoli dei contenuti rimossi dalla coscienza che si sono ormai trasformati in corpo (somatizzazioni).
Se avete un brutto ricordo, o un'emozione che ne ha alla base uno, potreste decidere di prendervi del tempo per voi stessi, e iniziare a scrivere su dei fogli di carta tutto quello che sentite, che vi passa per la mente, senza curarvi della grammatica, della forma, che sia "presentabile". Proprio tutto. Potreste accorgervi che sul foglio inizia a comparire molto più di quanto vi aspettavate...Stare con un'emozione sgradevole non è semplice. Il foglio di carta diventa così una manifestazione fisica di quell'emozione, di quel ricordo, in quell'essenza, base di un qualcosa che turba il presente. Guardando, leggendo, vi potrebbero venire in mente sempre più cose. Può essere dedicato ad una situazione o ad una persona.
Quando sentirete che è completo, quando sentirete che siete pronti per liberarvene, potete fare il gesto fisico di bruciarlo.
Bruciando quel foglio, potreste alleggerire il vostro corpo emozionale. I fogli ovviamente possono diventare tanti nel tempo...e anche le ceneri.
(Non bruciate casa)

venerdì 3 novembre 2017

Cartomanzia a se stessi

Spesso si dice che non si dovrebbero fare le carte a se stessi, perché si è eccessivamente coinvolti in una situazione. Per un lungo periodo sono stata d'accordo con questa visione. Poi, ho imparato ad accettare la verità, ad abbandonare le aspettative. Oggi, fare le carte a me stessa mi aiuta ad osservare i miei limiti nella comprensione della realtà di tutti i giorni, a maturare nella comprensione della diversità di linguaggi che costituisce il velo del "prendere per scontato che..." inavvertitamente.
Fare le carte a me stessa, come strumento meditativo, mi ha insegnato a non prendere nulla per scontato.
Tuttavia per fare le carte a se stessi è necessario acquisire l'umiltà di accettare di aver sbagliato la propria valutazione "immediata" della realtà.
La sensitività non esime nessuno dall'essere un essere umano che in alcuni frangenti della sua vita proietta sulla realtà le proprie opinioni (ereditate inconsciamente) e le proprie aspettative.
Osservarle è utile per liberarsene.

venerdì 8 settembre 2017

Precisazione sulla cartomanzia.

Una piccola precisazione.
La cartomanzia è una tecnica di divinazione che prevede l'utilizzo di carte (che possono essere varie: tarocchi, sibille, carte napoletane, esistono moltissimi mazzi, e anche solo i diversi mazzi di Tarocchi presentano notevoli differenze tra loro).
Ogni cartomante, non essendo un semplice ingranaggio di un meccanismo, può scegliere se sviluppare maggiormente un tipo di lettura piuttosto che un altro, e utilizzare tutta la propria persona e la propria creatività (le stese non sono tutte da manuale, ognuno con l'esperienza matura un qualcosa di personale).
Leggere le carte non è un dono: è passione per un qualcosa, intuito e tanto studio. Essere cartomante è anche un percorso di vita, un crescere assieme alle carte. Anche quando c'è una predisposizione, va coltivata, proprio come se si hanno dei semi, non si può dire che si hanno tra le mani già delle piante.
E' un'arte.
Quindi diffiderei di chi vi dice che non ha mai studiato nulla, non ha fatto nessun percorso, ha aperto le carte e all'istante ci ha capito tutto la prima volta. Sì l'incontro con le carte può essere anche positivo e si può apprendere in fretta, ma ci si deve sempre mettere qualcosa di proprio, e nessuno che effettivamente sappia praticare bene quest'arte si è fermato a quel primo approccio.
Una cartomante/ un cartomante non è un ritualista/mago/stregone. E' un cartomante.
Il resto può essere un altro percorso, un'altra cosa che decide di fare nella propria vita, ma sono due cose separate.
Un cartomante può essere di qualsiasi religione.

martedì 29 agosto 2017

Ruota della fortuna nelle questioni affettive, approfondimento

Attualmente una persona potrebbe avere la sensazione di forte staticità. Tuttavia con la ruota della fortuna è in arrivo un cambiamento, la vita personale promette di essere trasformata, e non v'è alcuna necessità di fare sforzi particolari per ottenere la fortuna che preannuncia questa carta. Tutto succederà da sè, quando arriverà il momento e semplicemente perché il consultante sarà al momento giusto nel posto giusto. Un aspetto importante di questa carta è la fedeltà dell'individuo a se stesso. Un altro aspetto importante della carta è il rifiuto dell'influenza e del controllo, la fiducia nel corso degli eventi. Ciò vale sia per le persone solitarie, sia per coloro che vogliono trasformare in qualche modo una relazione esistente. La Ruota della Fortuna insegna che in ogni rapporto profondo ci sono dei momenti di di cambiamenti ciclici, degli alti e bassi che non devono spaventare. L'onda va e viene. Basta poco e ci sono riconciliazioni in caso di eventuali crisi. Tutto torna alla normalità. Sulla Ruota della Fortuna ci può essere una "relazione karmica" o relazione, secondo la quale siamo in grado di dire: "E 'il destino!" (il che non garantisce una felicità senza nubi e non esclude un risultato molto drammatico). In questo caso la persona non si sente "libera" (vale a dire, non ha potere sui suoi sentimenti). La comunicazione diventa "fatale". Questo uomo/donna ha la sensazione di non potersi opporre a questa forza. Tali incontri sono inevitabili.  La Ruota della Fortuna insegna che nella vita "guarda caso", le persone sono nel posto giusto al momento giusto, ed "è successo", anche se i piani erano diversi. Controllare qualcosa in queste situazioni probabilmente non è possibile. Una persona non è sempre in grado di capire cosa sia buono per lei e cosa non lo è. A volte soffre del fatto che qualcosa non è stato realizzato come aveva immaginato. Ma in realtà, ciò che le succede è un dono del destino e sviluppa in modo ottimale le fondamenta profonde del suo essere e le condizioni di crescita personale migliori.
A volte indica la ripetizione costante di un comportamento, ritornando al proprio punto di partenza. In questo caso, la ruota della fortuna porta a realizzare alcuni modelli di comportamento nelle relazioni con gli altri, e nel caso migliore, se lo indicano le carte vicine. capire le cause di alcuni errori, le origini del dolore, la natura delle barriere. Questo è un dono prezioso. È grazie a questo che un/a uomo/donna riesce a volte a "cambiare il proprio destino", a correggere qualcosa, a fare qualcosa di diverso.

(Tarocchi classici - scarabeo - Astra)

martedì 8 agosto 2017

Reiki alle piante nei vasi

In questi giorni ho fatto l'esperienza di trattare altre 3 piante, stavolta nei rispettivi vasi: 2 gerani e una kalanchoe blossfeldiana. I primi due quasi completamente morti, la terza molto sofferente (presa all'Ikea di Porta di Roma a 80 centesimi, all'angolo delle occasioni...se vi capita, potete adottarne qualcuna, sono piante che in quanto danneggiate saranno buttate, ma volendo sono recuperabili).

Esperienza molto bella e con tante soddisfazioni.

Ho iniziato trattando il Geranio che mi sembrava avere più possibilità di sopravvivenza.
Per prima cosa, ho messo le mani sui lati del vaso, in modo da trasmettere energia alle radici. Inizialmente ghiacciato, piano piano ha iniziato a scaldarsi. Poi, ho trattato da sopra il terreno e una parte dello stelo. A questo punto la mia attenzione ha iniziato a cadere sui vari aggiustamenti da fare: i fiori secchi da togliere, le foglie da pulire, al che ho fatto quanto richiesto visibilmente dalla pianta.
Ho quindi trattato le diramazioni principali e quando ho tolto le mani, i rami originariamente secchi e completamente grigi, hanno iniziato a presentare una sfumatura verde. Questo con un solo trattamento, osserverò le evoluzioni con i successivi trattamenti.

Il secondo Geranio sembrava più secco: aveva solo due piccole foglioline, una verde e una gialla. Lo stelo era grigio e secco, parte delle radici era fuori dal vaso, per cui ho iniziato un pochino scoraggiata.
Ho proceduto con la stessa modalità, con la differenza che questo Geranio aveva in sé parecchia rabbia. Non mi aspettavo di trovare un'emozione così intensa all'interno di una pianta. Anche questa pianta a fine trattamento aveva ripreso sullo stelo un colorito verde. Ho aggiunto del terreno per coprire le radici, le ho dato l'acqua di cui aveva bisogno e anche con lei, dopo il miglioramento a vista d'occhio, sono in attesa di vedere le successive evoluzioni.

La terza pianta, che aveva tanti fiori e foglie è stata trattata allo stesso modo, con la differenza che la mia attenzione visiva è stata guidata sui piccoli boccioli secchi (da togliere) che erano nascosti dai fiori grandi vivi, che si piegavano in giù su se stessi. Lei a fine trattamento e dopo aver ricevuto le dovute cure si è ritirata su, sempre nel giro di  40 minuti.

Inutile evidenziare come l'operazione derivante dal trattamento eseguita sulle piante, insegni a fare altrettanto nella propria mente.

sabato 10 giugno 2017

Tarocchi e trasformazione

I Tarocchi sono uno strumento di introspezione che può essere di stimolo per cambiare le abitudini che conducono ad una determinata realtà.
La panoramica che offrono è completa: non c'è più il piccolo spazietto della realtà che spesso ricopre la vista. C'è tutto. Proprio ogni singolo elemento.
Non servono per capire come andrà una storia d'amore. L'amore va vissuto.
Possono servire però a comprendere gli schemi comportamentali che si tendono ad adottare entrando in relazione con qualcuno: se  sembra che quello che  viene detto è un qualcosa che è stato già vissuto una o più volte nel corso della vita, c'è un problema alla radice. Non è la persona sbagliata, non capitano sempre le stesse cose per una fatalità. C'è qualcosa da rivedere nel modo di vivere. Si può chiedere come mai questo accade ad esempio, cercare le cause e cosa può aiutare a risolvere la situazione.
Qualche volta le risposte che riguardano la sfera affettiva e quella lavorativa presentano le stesse aree critiche, le stesse debolezze che possono essere ribaltate.
Ma se non si vuole fare alcun cambiamento nella propria vita, interrogare gli Arcani serve a poco.
Avere una conferma di come andranno le cose e dire un giorno che qualcuno lo aveva predetto è di dubbia utilità.
Il passaggio da un responso fatalista ad una lettura nell'ottica di trasformare la qualità della vita è fondamentale. Richiede da parte di chi fa delle domande ascolto, riflessione, osservazione della realtà quotidiana e solo successivamente presentazione di altre eventuali domande in merito ad una situazione.
E' inutile rifare domande nella speranza che il responso cambi.
Non accadrà, per il semplice fatto che non è sufficiente il tempo della domanda per cambiare le cause degli effetti che si vedono nella quotidianità. Per fare questo è necessario cambiare alcune idee di fondo.
Con i Tarocchi si può rintracciare di cosa si tratti.
Da lì in avanti è richiesto l'impegno di chi riceve la risposta.
Forse tra le aree critiche c'è proprio il cercare qualcuno che risolva il problema al proprio posto.
Ma questo non è possibile. 
Vale in questo ambito come in qualsiasi altro.

mercoledì 3 maggio 2017

Tarocchi - La Morte

La Morte è come sappiamo una carta che indica la fine di un qualcosa che fa spazio a qualcosa di nuovo.
Nelle letture, quindi, è la fine di un ciclo, una fase, un'abitudine, un modo di vivere qualsiasi cosa: una relazione, un lavoro, un'esperienza. Il seguito è un qualcosa che è a discrezione dell'individuo.
Cosa c'è dopo? Le carte successive possono dare un indizio...
Ma cosa c'è dopo se è la carta che rappresenta il futuro?
Spesso spaventa, mette in crisi, in quanto porta a raccogliere i frutti dell'esperienza per poi avviarsi verso un qualcosa di ignoto.
Questa Morte si può vedere come una fase del respiro...
Il respiro può essere mentalmente scisso in inspirazione ed espirazione, oppure, si può esercitare una percezione morbida del respiro come una sequenza "circolare" e non come "due linee" distinte.
Allo stesso modo l'archetipo rappresentato dalla Morte può essere vissuto come una trasformazione di "scissione", oppure di "continuità" con il passato mediante un'integrazione con un futuro in una forma differente, come un'evoluzione di un qualcosa che assume forme diverse con il tempo.
Sta al soggetto "esercitare" questo archetipo, sperimentare i diversi modi che ha per accogliere questa trasformazione.

Tarocchi - il Giudizio

La carta del Giudizio é visibilmente divisa in due parti: in basso il passato, in alto il futuro. Al centro? Sta a noi comprendere il confine tra i due momenti.
Qualcosa di nuovo si sta facendo spazio in mezzo alle nuvole. La vita, il destino, una nuova consapevolezza si affacciano alla coscienza.
Un ricordo assopito, un passato '' morto e sepolto'' si presenta come paura del futuro.
Questa carta ci invita a fare questa importante distinzione, a ripulire le percezioni.
Il presente non può essere uguale al passato.
Al massimo può esserlo lo sguardo dello spettatore...

sabato 22 aprile 2017

Imprevedibilità ed equilibrio - Reiki

Forse... Non esiste sulla Terra un essere vivente uguale ad un altro.
Un essere umano... È sempre profondamente diverso da tutti gli altri. Il modo per raggiungere il benessere varia, per cui, gli effetti del reiki sono in parte imprevedibili.
Cosa significa concretamente?
Una persona può avere una tendenza sistematica ad escludere dalla propria sfera percettiva il dolore, accettando e dando spazio solo alle sensazioni piacevoli, esperimendo coscientemente ironia, risata, gioco, allegria.
Un'altra invece può avere l'abitudine a manifestare solo emozioni negative, un portamento severo, austero, sempre pronta ad arrabbiarsi, piangere, lamentarsi.
La prima persona a fine trattamento o a distanza di poche ore potrebbe veder affiorare alla mente alcune immagini tristi rimosse, alcuni dispiaceri ignoranti, soffocati e avere uno sfogo di pianto.
La seconda invece inizierebbe a ridere, scherzare, vedere tutti gli aspetti allegri della vita che di solito rimuove.
Entrambe avranno ristabilito l'equilibrio tra i due poli opposti e complementari dentro di sé. Avranno vissuto la pienezza del proprio essere.
Allo stesso modo, qualcuno può avere bloccato nella gola un 'ti voglio bene' oppure un 'vai a quel paese'. In entrambi i casi avrà male alla gola, ma quello che ne uscirà successivamente può variare.
Un po' come se un bambino si strozza con un qualcosa... Durante la desostruzione può uscir fuori una caramella o addirittura un piccolo giocattolo.
La cosa certa è che poi starà bene.

venerdì 21 aprile 2017

Tarocchi - la Torre nel sistema sociale e politico

Il più delle volte i tarocchi vengono utilizzati per porre quesiti sulla vita quotidiana, sulle scelte, sull'amore, sulle questioni lavorative. Tuttavia, gli archetipi che rappresentano possono essere letti a vari livelli a seconda del quesito che si pone. Un esempio è la Torre, che può rappresentare tanti passaggi della storia che conosciamo fino ad ora: il Crollo del sistema coloniale su molti Stati del continente africano e dell'India. Il Crollo dell'Unione Sovietica. Il Crollo degli Imperi. Tutti quei sistemi studiati, 'protetti', con delle abitudini consolidate, nei quali è difficile guardare fuori dalla 'Torre', fuori dai 'recinti'. Non possiamo dire che oggi non ci siano delle Torri, create con modalità diverse. Le città stesse con uno stile di vita accelerato, poco ossigenato, distratto, sempre più distante dai paesaggi naturali, sono una delle tante Torri possibili che raggiunto il culmine della 'pressione' al loro interno, sature, un giorno potrebbero arrivare a crollare... Per un cambiamento radicale, perché della Torre sarà rimasto qualche mattone qua e là, e l'essere umano finalmente si troverà a toccare Terra. Tutte le grandi Torri della storia, una volta crollate hanno lasciato spaesamento, difficoltà a ricominciare qualcosa di nuovo, cambiamento brusco di abitudini. Se si pensa agli Stati che hanno subìto la colonizzazione, oggi, possiamo vedere la grande difficoltà di quelle popolazioni a riprendersi. Non ci si può aspettare che non ci sia uno spaesamento fuori dalla Torre nella quale viviamo ora, costruita con tanta fatica ma adatta solo ad alcune delle esigenze vitali dell'Essere Umano. Tuttavia, fuori dalla Torre c'è la Terra.
Nel proprio piccolo ognuno di noi può scegliere come e quando uscire dalla Grande Torre, oppure dare inizialmente solo un'occhiata dalla finestra, poi, decidere come gestire il proprio rapporto con essa su vari livelli...se e quando riesce a vedere, dall'interno qualche mattone del grande muro, quando sente che l' ossigeno é poco rispetto all'ampiezza del respiro... quando inizia ad avere sete di cielo e fame di Terra.

sabato 8 aprile 2017

Una Terra sotto ai piedi e un Cielo sopra alla testa... Reiki alle piante.

Un'esperienza molto bella con il Reiki è quella di trattare delle piante radicate a Terra, come ad esempio dei fiori su un prato.
Un piccolo fiore può sembrare a prima vista fragile, ma se ci si instaura un contatto energetico profondo si può sentire dall'interno quanta potenza, forza, resistenza abbia in sé. Si può apprendere qualcosa di elementare e importante allo stesso tempo. 
Ha due certezze: la Terra e il Cielo. 
Se viene calpestato, dopo un po' si rialza verso il Sole.
Percepisce ogni piccolo spostamento d'aria, il passaggio delle nuvole, l'arrivo di un temporale, il Sole con tutto il proprio essere e si prepara: si abbassa, si apre o si chiude, si avvicina ad un altro fiore o se ne allontana. Ha le percezioni amplificate in una grande apertura che non ne turba l'equilibrio...
Perché è radicato a Terra 
e tende verso il Cielo.
E noi... quanto sentiamo il Terreno sotto ai piedi, e quanto ci accorgiamo di avere un Cielo sopra alla testa?
Il fiore vive intensamente la propria giornata all'interno di queste due realtà sempre presenti anche se variabili nelle sensazioni che trasmettono.
E noi?
Se ad ogni variazione dell'ambiente ricordassimo di avere una Terra sotto ai piedi e un Cielo sopra alla testa... come ci sentiremmo?
La Terra e il Cielo nutrono l'umanità esattamente come tutti gli altri esseri viventi...
Ma l'umanità spesso se ne dimentica,
impegnata a barattare i risultati di questo processo naturale.

Ci muoviamo in mezzo a questi due spazi...
Quello che accade al centro può variare..
ma c'è una Terra sotto ai piedi
e un Cielo sopra alla testa.

Nella sensazione di perdere l'equilibrio...
abbiamo una Terra sotto ai piedi...
e un Cielo sopra alla testa...
proviamo a guardarli, a sentirli,..

a ringraziarli...

proprio come fa un fiore.

giovedì 23 marzo 2017

Il Reiki e le scorie

Nel caso di un mal di gola a cui segue la febbre, può capitare in un primo trattamento, di avere una forte sudorazione proprio mentre si tratta il collo, con la conseguente scomparsa della febbre. Proprio come con il raffreddore, c'è una fuoriuscita delle scorie sotto forma di liquidi (lacrime, sudore), qualcosa che esce fisicamente fuori dal corpo portando via i vari sintomi mano a mano che si agisce sulle cause di natura energetica. Si tratta di una stimolazione degli strumenti che il corpo ha già a disposizione per espellere i vari agenti patogeni e le scorie dei propri processi. Queste scorie, quindi, non spariscono nel nulla ma assumono un'altra forma transistoria sulla superficie del corpo, ed escono in uno dei tanti modi che il corpo ha per espellere un qualcosa, a seconda del problema fisico che ha avuto.
Per questo motivo, dopo un trattamento che lavora su un malessere fisico, è consigliabile farsi una doccia.

venerdì 10 marzo 2017

Il Reiki e il raffreddore

Un naso potrebbe scegliere di colare nonostante tutti gli sforzi che una persona abbia fatto per impedirglielo. Spesso è così che viene un raffreddore. Un pianto represso, che non ha mai preso una sostanziosa forma fisica, ne prende una sulla quale non si può avere il controllo. Questo spesso può emergere con un trattamento Reiki, durante o dopo il quale il raffreddore assume la sua forma originaria, proprio quella di un sincero e intenso pianto. Può capitare che dopo il pianto il raffreddore sparisca, nel caso si tratti di qualcosa di lieve. Altre volte sono necessari una serie di trattamenti perché si tratta di un qualcosa che è arrivato fino ai bronchi a livello fisico e più pervasivo interiormente.

mercoledì 8 marzo 2017

Reiki...cos'è?

Cos’è il Reiki? Innanzitutto occorre precisare che il Reiki non è una disciplina miracolosa.E’ un percorso che giorno per giorno aiuta un individuo a prendere consapevolezza delle proprie emozioni, paure, desideri, potenzialità latenti e ad agire  sulle abitudini che imprigionano anima e corpo. “Solo per oggi non ti preoccupare” recita ad esempio uno dei principi del reiki. Quando si inizia questo percorso si potrebbe non essere pienamente consapevoli di cosa significhi, a livello profondo, e con il tempo scoprire un significato nuovo di una frase apparentemente così semplice… “solo per oggi”, quando se no? “non ti preoccupare”, implica fiducia in se stessi e nell’Universo, la consapevolezza che tutto andrà per il verso giusto. Magari si vive per un periodo il semplice carpe diem. E’ un principio molto importante per chi pratica il reiki, in quanto interagisce con un’energia calda, solare, che smuove le emozioni, mette di fronte a delle realtà che precedentemente non si erano notate, stimola l’azione nella vita quotidiana, la decostruzione e la costruzione, l’autenticità, lo sbaglio funzionale. Accelera. Una condizione in cui è importante ricordare “ solo per oggi non ti preoccupare ”. Dopo un po’ di pratica, quando si agisce sul sistema chakras, anche se dalla teoria si era appreso che il settimo chakra, o il mille petali è collegato alla fiducia, al lasciarsi andare, si ha la possibilità di “toccare con mano” (quale definizione più appropriata?) l’evoluzione di questa qualità nella nostra vita interiore ed esteriore. Infatti, tante sono le tipologie di trattamento possibili, ma può capitare che in uno dei primi trattamenti, non più didattici ma istintivi, esplorativi, si incontri un vero e proprio limite, il gelo, non su un chakra, ma nel collegamento con un altro, come può essere ad esempio il settimo. Di solito questo si fa per creare un equilibrio tra i due aspetti della vita cui essi sono collegati. Ma può capitare che ci sia un blocco talmente forte, un qualcosa di radicato, magari anche da una decina di anni, per cui l’equilibrio in questione non si viene ad instaurare nell'immediato. Il problema non è nella tecnica. C’è bisogno di tempo. Si è messo in moto qualcosa, che, ad esempio, rifacendo a distanza di un anno la stessa sperimentazione si può notare con sorpresa che non avviene più. Nel frattempo si sbloccano altre situazioni, altre emozioni, si cresce abbastanza da poter prendere consapevolezza di un qualcosa che era lì da tanto, ma che si è sciolto progressivamente. Il reiki quindi, è un percorso di crescita per chi offre e per chi riceve. Aiuta a guarire nel corpo e nell’anima, e come ogni processo di guarigione prevede la percezione del dolore. Non procura solo sensazioni positive, mette in contatto con tutto il proprio essere. In Giappone attualmente c’è ancora la scuola creata da Usui: si tratta di un istituzione religiosa gestita da dei monaci con un sistema parecchio diverso da quello occidentale. I monaci si trovano in un ambiente protetto, non interagiscono molto con la vita esterna al tempio. La loro pratica prevede un lavoro su se stessi e la sua trasmissione ai nuovi discepoli.In Italia, il reiki è un percorso che si fa in un contesto di vita quotidiana, il che richiede un lavoro di centratura diverso. Trattandosi di un percorso di guarigione che implica quanto detto prima, è individuale, ma in alcuni momenti può esserci la necessità di un supporto, di figure di riferimento per questioni apparentemente lontane dal Reiki, ma che il Reiki fa emergere, mette in moto. 

martedì 7 marzo 2017

La chiaroveggenza e...un porto sicuro

La nostra anima spesso è come una nave che si muove in un vasto oceano e qualche volta ha bisogno di raggiungere un porto conosciuto in cui fare rifornimento per ripartire verso nuove mete, da cui poter guardare l'orizzonte.
La capacità che ogni essere umano ha di guardare oltre lo spazio ed il tempo, con una chiarezza sempre maggiore col passare del tempo è strettamente legata a questo porto.
Cosa è questo porto e come raggiungerlo? Moltissimi filosofi, teologi, monaci hanno descritto nel corso dei millenni tantissime strade per arrivarci. Qualcuno recita un mantra con costanza, qualcuno fa una preghiera, qualcuno medita in vari modi, qualcuno chiede, qualcun altro cerca di raggiungerlo razionalmente. La via per raggiungerlo è soggettiva. Basta sceglierne una. Un codice, una forte fiducia e possiamo vedere molto di più.
Cosa significa? Personalmente da un po' di tempo raggiungo il mio porto mediante la recitazione del mantra del sutra del cuore. Prima di fare un trattamento reiki, prima di fare una lettura dei tarocchi, prima di arrabbiarmi, prima di dare un'indicazione a qualcuno, in un momento di dubbio... Recito dentro di me questo mantra e inizio a vedere oltre. Oltre qualsiasi giudizio razionale che potrei avere di una situazione, come ad esempio una persona arrabbiata perché qualcuno non sta arrivando... posso avere la certezza che chi attendeva arriverà a breve, posso vederlo chiaramente e questo accadrà. Si tratta di un vedere che si libera di quello che molti definiscono razionalità: un codice di pensieri ben delimitato da un confine, come dire, "in numero limitato", sempre gli stessi. Un codice di valutazione delle situazioni poco flessibile, simile ad una trave di legno e non ad un fiume.
Non importa se recitate una preghiera, un mantra, fate un rituale o altro. Quello che conta è fermarsi per un istante e lasciare che siano gli occhi a guardare, le orecchie ad ascoltare, il cuore a percepire e così via, con la fiducia sempre più salda che si rafforza con le esperienze nel fatto di poter vedere, ascoltare, capire indifferentemente da quello che si potrebbe sapere. Voler guardare sempre più profondamente, permette di vedere, a patto che il fine sia realmente quello.
La chiaroveggenza non è una magia, ma un allenamento a guardare.
Avete presente formule come " narrami o Musa"? Per quanto rappresentino una formula ricorrente di determinati periodi storici ha una valenza anche a livello di creazione. È una disposizione d'animo molto simile a quella di cui vi ho scritto.

lunedì 20 febbraio 2017

Il terzo occhio e la curiosità

Sono molte le tecniche e formule che al proprio interno comprendono un'azione sul sesto chakra, o terzo occhio come parte di un sistema. I significati che gli sono stati attribuiti sono vari, sempre in qualche modo legati alla saggezza, al pensiero, alla capacità di "guardare oltre". Ma cosa significa realmente "guardare oltre", rendersi conto di chi o cosa abbiamo di fronte e come avviene? In alcune filosofie questo chakra è strettamente legato al perdono, il che a mio avviso può essere frainteso e proprio per questo userò come esempio questo termine. Si tratta infatti di un termine che ha implicita la consapevolezza di un passato e il proseguire verso il futuro. Ma se viene messo in pratica perché " è giusto perdonare", "si deve", perché fa parte di una cultura acquisita, e quindi di qualcosa di " acquisito dall'esterno" come si può parlare di qualcosa di essenziale come può esserlo una qualità umana?
Se guardiamo un bambino risalire a questa qualità primaria sembra più semplice. Infatti un qualcosa che caratterizza il bambino è la curiosità. "Solo per oggi non ti arrabbiare" dice uno dei principi del Reiki. Ma se viene messo in pratica come costrizione di se stessi ecco che si è nuovamente di fronte ad una semplice deviazione della rabbia verso un qualcosa di incognito, penalizzata senza una reale spiegazione, da qualcosa di esterno. E bene se si guarda un bambino si può avere una risposta: egli spesso gioca con la rabbia, gioca a conoscere varie reazioni dell'adulto. È curioso di vedere, conoscere, proprio guardare oltre. Impara a padroneggiare la rabbia come qualsiasi altra cosa per esplorazione. Non ha ancora uno schema. Ed è proprio questa curiosità di vedere cosa può esserci oltre che può effettivamente realizzare quell'apertura mentale all'altro e a se stessi con un sentimento pulito e primordiale come può esserlo la curiosità. Può prevedere una sollecitazione esterna ma mai una vena di "dovere" morale. La curiosità è libera e permette di guardare realmente oltre, per il semplice desiderio di vedere e conoscere.

Reiki e il gatto

Il Reiki è una tecnica di canalizzazione energetica, con la quale attraverso l'imposizione delle mani si aiuta un essere vivente, che sia un essere umano, un animale, una pianta o anche una pietra a raggiungere il proprio equilibrio ottimale in un dato momento, la massima espressione del suo essere, della sua bellezza, del suo benessere.
Come reagisce un gatto a questo tipo di trattamento?
Il gatto ha i chakra come l'essere umano ma nel suo caso il trattamento è diverso da quello dell'essere umano, perché è un animale molto autonomo: sceglie di posizionare sotto alle mani la parte che ha bisogno di energia, si sposta di volta in volta o resta fermo a seconda di quanta energia e dove gli occorre. Se sta bene e non ne sente il bisogno rifiuta il trattamento, se in un determinato punto non ha bisogno di energia lo fa capire. Quando il trattamento è terminato si alza e va via. Quando riceve più energia di quella di cui ha bisogno, fa una cosa meravigliosa: restituisce l'energia, "tratta" a sua volta chi gli fa il trattamento oppure un altro gatto in caso della presenza di diversi gatti nella stessa casa.
Il gatto ha una piena consapevolezza del proprio stato energetico e sa gestire l'energia che gli arriva. Poi può essere curioso, annusare di cosa si tratta, leccare le mani, esplorare. Gradisce il reiki nella misura in cui ne ha bisogno.

sabato 21 gennaio 2017

Trovare un incantatore nei tarocchi - risposta ad una domanda frequente



Il Bagatto e il Papa si può dire che siano due figure carismatiche che possono utilizzare le proprie qualità con un fine “positivo” e con un fine “negativo”.


In questo articolo ci soffermeremo sul secondo.
Come potete notare sulla carta del Bagatto solitamente si può vedere un tavolino, del quale non possiamo vedere la fine, con tre punti d’appoggio. Sopra sono disposte una serie di oggetti, generalmente rappresentanti i quattro semi degli arcani minori e quindi i 4 elementi, ma in una lettura sul piano fisico può indicare un vero e proprio tavolo, come nel caso di un lavoro da commerciante, oppure può indicare una serie di oggetti, strumenti, argomentazioni che sono disposti di fronte al consultante. In mano ha uno strumento che potrebbe essere una bacchetta magica o un flauto, proprio ad indicare il possesso di uno strumento, in caso negativo, per ammaliare con un “gioco di prestigio” o di abilità chi ha davanti, nascondendo un qualcosa sulla parte del tavolo che non ci mostra, o anche sotto.


Il Papa del resto ha in mano uno strumento molto potente e più raffinato per raggiungere un fine: una tiara. Questa al centro rappresenta l’essere umano, e poi rispettivamente ai due lati dal basso verso l’alto, i regni minerale, vegetale, animale e l’Angelo, l’Arcangelo e Dio. Ha un cappello sul quale torna il numero 3, e sulla mano un guanto che separa la mano dal bastone papale, in segno di devozione e raffinatezza. Il Papa quindi è un messaggero di Dio, che nella società moderna, nella vita di un singolo individuo può anche indicare un padre, oppure un insegnante o delle volte anche un datore di lavoro in una struttura piramidale, che ha in suo possesso una vasta cultura che gli permette di dare indicazioni mediante l’uso della parola. E’ una figura che “dà la benedizione” a fare un qualcosa, mentre le figure sottostanti, i seguaci ascoltano fedelmente le sue parole d’insegnamento. Può capitare tuttavia che non utilizzi la cultura in suo possesso con un fine nobile come sembra. Può infatti mentire su un qualcosa, oppure creare seguaci in un sistema gerarchico settario, con strumenti sempre raffinati e col carisma. Il consultante può trovarsi a volte nella situazione del Papa, altre in quella di coloro che ne chiedono la benedizione, senza riuscire a vivere una situazione di parità. Accompagnato alla Torre in una lettura può indicare anche superbia che un giorno dovrà crollare di fronte alla realtà.





Sia il Papa che il Bagatto, possono sfruttare il lato ombra delle proprie capacità, se il consultante glielo concede, sempre che queste carte non rappresentino lui in prima persona. Se si trova all’altro lato della tavola, guardandone solo una piccola parte, con l’attenzione catturata da qualche dettaglio e le orecchie catturate dal suono di una dolce melodia o da un gioco di prestigio, con una scarsa partecipazione, trovandosi in una condizione da spettatore, la sua capacità di controllo che pensa di avere sulla realtà è parziale o nullo. Se si trova in una posizione di suddito, di perenne allievo precludendosi la possibilità di parlare egli stesso oppure, dall’altro lato quella di un dialogo alla pari, rischia di perdere il contatto con la realtà concreta e terrena per un qualcosa di cui non può verificare la veridicità.