martedì 1 novembre 2016

Tarocchi: qualche regola di schermatura energetica

Spesso la lettura dei Tarocchi richiede lo sviluppo di alcune qualità umane, necessarie anche in altre circostanze della vita. Qualcuno ce le ha per natura, qualcun altro le apprende proprio facendo delle divinazioni, qualcun altro ancora attraverso una serie di esperienze della vita. Una di queste qualità é senz'altro la capacità di porre dei confini. In una divinazione infatti siamo di fronte ad un altro essere umano il cui stato d'animo non sempre gli permette di avere la lucidità di comprenderli, accettarli e rispettarli, e questa potrebbe essere proprio la ragione per cui ci chiede un consulto. Il fine della divinazione deve essere la divinazione stessa e non far contento qualcuno. Chi é abituato a leggere i Tarocchi sa che quello che sta facendo ha una dignità. Per cui se la risposta non é accettata, o svalutata non va cambiata. I tarocchi mettono su un tavolo quello che spesso una persona non vuole vedere o accettare, ma che non per questo non é una realtà. Si possono fare domande per delle soluzioni o per approfondire, niente di più. La domanda non va rifatta. Di solito la persona in questione cambia idea a distanza di pochi giorni, quando ha modo di osservare la realtà con altri occhi, ma affinché una volta notata la validità del responso possa farne buon uso, é necessario essere chiari e inflessibili quando é di fronte a noi.
Può capitare che qualcuno chieda un consulto con l'intenzione di schernire. Si può accettare la sfida, stare al gioco, e dare delle risposte inaspettate. Ma questo costa un impegno energetico notevole e bisogna sempre chiedersi se ne valga la pena. Infondo il fine della divinazione é dare un aiuto.
Infine qualcuno potrebbe chiedere delle divinazioni con altri fini ancora, meno nobili, in questo caso consiglio vivamente di interrompere la o le letture.
Le piccole regole che vi ho elencato hanno un valore energetico molto importante. Infatti può capitarvi dopo una lettura di avvertire un forte dolore agli occhi, alla gola o alla testa.
Se vi dovesse capitare, traetene un insegnamento. Inavvertitamente avete fatto uno sbaglio, non avete posto un confine da qualche parte.
Ricordate che dal momento in cui iniziate a fare delle letture, iniziate anche un percorso insieme alle vostre carte che possono mettervi di fronte a piccoli fastidi per aiutarvi in una crescita personale utile nella vita di tutti i giorni.

lunedì 3 ottobre 2016

Tarocchi: il Diavolo nella coppia

Non sarà questa la sede in cui approfondirete la tematica delle dipendenze affettive, che potreste anche conoscere meglio di me nelle varie sfaccettature. In questo articolo approfondiremo quello che è la rappresentazione di questa tematica in un Arcano dei Tarocchi: il Diavolo. Al centro abbiamo una figura gigante, dall'aspetto né umano né animale, sotto due figure incatenate, prive di vestiti. Siamo il mostro o gli incatenati? L'altro è un mostro o un incatenato? E questa figura immaginaria, fatta di istinti umani e volto deformato di quanto sovrasta la panoramica sul Mondo circostante? Siamo noi e questi tre elementi che creano combinazioni di pensieri in cui possono invertirsi il soggetto e i complementi, ma nessuno può mancare. Un misto tra passione e inquietudine, una gabbia di piacere e di tensione.

Tarocchi: il Papa, alcune ombre

Come ogni altro Arcano, il Papa ha i suoi lati oscuri, quando capovolto o circondato da carte che ne esaltano tali aspetti.
Dal punto di vista del consultante si tratta per lo più di una figura con doti intellettuali e persuasive molto sviluppate, utilizzate a suo danno. Una figura impeccabile nell'uso delle parole, spesso di dubbia verità, con motivazioni "superiori", "alte", che fanno appello all'integrità morale presente o mancante di chi chiede la sua benedizione per...vivere.
Ma come sempre l'attenzione va spostata su un quesito più profondo: perché ti stai inginocchiando e chiedi la benedizione di un padre (metaforico) per agire? Perché cerchi qualcuno che ti dia conferma se quello che fai nella tua vita sia giusto o sbagliato? Può trattarsi di una relazione, oppure dei passi su una via. Ti stai mettendo nella posizione di un suddito, di un allievo, pendi dalle labbra di qualcuno che pensi possa insegnarti a vivere, a trovarti in pace con l'Universo fuori e dentro te. Ma credi realmente che sia così? Perché lo stai facendo?
Forse è il momento di alzarti in piedi e guardare il fragile essere umano che si trova dietro a quei abiti, proprio come te. Un dialogo alla pari indipendentemente da chi tu abbia davanti è auspicabile nella vita quotidiana.

sabato 1 ottobre 2016

Scegliere un mazzo di tarocchi: alcune annotazioni

Come faccio a scegliere un mazzo di Tarocchi in mezzo ad altri? Quali sono le differenze sostanziali che potranno verificarsi nelle mie letture? Qual è il mazzo più adatto ad un principiante? Sono tutti uguali? Sono domande che possono sorgere spontanee avvicinandosi per la prima volta alla divinazione e qualche volta nel corso del tempo può rimanere della confusione in merito.
E bene, avendo avuto la fortuna di osservare diversi mazzi di carte dopo averne utilizzato uno solo per diversi anni, ho sentito di voler condividere alcune piccole annotazioni in merito.
Innanzitutto anche se sono tutti Tarocchi, non sono tutti lo stesso mazzo di carte.
  • Molti hanno delle parole chiave scritte infondo ad ogni carta. Si tratta di mazzi che hanno già un proprio "carattere". La scritta è parte integrante della carta, non si deve fingere che non ci sia, perché conosciamo il significato generale della carta. Se lo doveste fare, potreste avere l'impressione di non aver ricevuto risposta o giudicare negativamente le carte. La scritta in questione non è "sbagliata" se differisce dal nostro bagaglio di informazioni, ma caratterizza quel mazzo rispetto ad un altro. Quando ci troviamo in mano uno di questi mazzi lo dobbiamo semplicemente conoscere col passare del tempo attraverso le letture stesse. Con questo non voglio dire che non si debbano conoscere bene le simbologie degli Arcani, sopratutto per quanto riguarda i Maggiori, (che col passare del tempo approfondiremo anche e sopratutto col nostro vissuto personale oltre che con una preparazione di base), ma in particolar modo con i Minori non ci si deve fossilizzare su un significato standard. Spesso si tratta di mazzi "vivaci", "diretti", che hanno un loro perché. Se lo abbiamo scelto, acquistato, o ci è stato regalato, sta a noi conoscerlo. Non è un mazzo "x", è il nostro mazzo. 
  • La stessa cosa vale per le variazioni di immagini. Una "Torre" e la "Torre" che abbiamo davanti possono presentare delle sfumature diverse. Con questo non sarà "meno Torre", ma sarà una Torre diversa. In alcuni mazzi è rappresentata come chiusa, "sul punto di...", in altri c'è un crollo in corso e qualcuno è ancora all'interno, in altri ci sono figure umane che già si stanno riprendendo, per non parlare della piuma della fenice presente solo in alcuni mazzi, mentre in altri non c'è alcun segno di ripresa che sarà evidenziato in altre carte. La sfumatura di significato in questi casi cambia in base al disegno generale di quello specifico mazzo di carte.
  • I mazzi di carte "senza scritte", sono l'ideale per chi sceglie o ha già alle spalle un approfondito studio su tutti gli Arcani che compongono un mazzo. Infatti, può risultare molto difficile leggere un mazzo di carte con delle variazioni quando si ha già una panoramica molto ampia sul significato generale di ogni Arcano. 
  • Dunque, nessun mazzo è "migliore di un altro" di per sè, ma sicuramente ce ne sono alcuni che corrispondono maggiormente alle nostre esigenze. 
  • Quello che in seguito farà la differenza sarà il rapporto che instaureremo con il mazzo in questione. Consiglio di portarlo, sopratutto all'inizio sempre con sè, in modo da stabilire progressivamente un legame energetico sempre più forte. Un mazzo di carte nuovo, rispetto ad uno che consultate da diversi anni può risultarvi "freddo" nelle risposte, carente di quel clima quasi confidenziale che invece avreste con uno che consultate da diversi anni.
  • Infine, i "canali" principali siete voi. Il vostro vissuto di ogni Arcano nella vostra vita quotidiana. In diverse fasi della vita possiamo rivedere e arricchire il significato di un Archetipo rispetto alle fasi precedenti. Un giorno conosciamo una sfumatura del Papa, domani altre. Oggi conosciamo alcune luci, domani altre ombre in base ad uno sguardo sulla vita che nessun altro può avere, cogliendo dettagli singolari.