lunedì 11 novembre 2019

E' folle l'umano...

E' folle l'umano che pensa di poter dominare le forze dell'Universo, che se ne sente padrone.
Al massimo, tali forze collaborano, danno la propria disponibilità.
La potenza del divino è bella e spaventosa assieme.
Bella come un fiore che sboccia, come un sorriso, come la guarigione, come un tramonto o le acque serene di un lago.
Spaventosa come un temporale, come un terremoto, come un vulcano che erutta, come un mare agitato e indomabile.
Come la Morte.
Capace di distruggere in un istante, di rompere un qualsiasi ordine umano, di scompigliare, di lasciare macerie o il nulla.
Capace di rimettere tutto a posto con un soffio di vento, con poche combinazioni di elementi ricreare un mondo intero... il nostro piccolo mondo e tanti altri.
Il Divino non è una delle due potenze.
Il Divino è entrambe.
In ogni istante.
E ci attraversa per intero, noi, scegliamo cosa manifestare, ma di base, c'è proprio tutto.
Non serve dargli un nome diverso solo perché fa un po' più paura o perché piace meno.
Se c'è uno sbaglio umano che le divinità di nessun tempo, di nessuna scrittura hanno tollerato ... è quella che veniva definita dai greci "ybris" (si legge iubris), ossia la superbia dell'essere umano di fronte alla grandezza delle potenze divine.
Abbiamo potere solo su di noi e su quello che emaniamo, su quello che creiamo con la nostra scintilla di luce all'interno della nostra ombra.